La semina

Ogni anno la terra si rinnova ciclicamente; noi abitant@ dormienti di questa metropoli, viviamo invece con grande angoscia il tempo che passa. Viviamo il tempo in maniera lineare, con un inizio e una fine, e nel mezzo, nel mezzo della nostra sonnolente esistenza ci sentiamo angosciati, braccati, fuggiaschi in una vita in cui siamo incastrati in un eterno scambio ineguale. Siamo cioè sempre, e dico sempre, eternamente debitori a qualcuno della nostra esistenza, prima i genitori, poi i datori di lavoro e poi chiunque altro decide che la nostra vita gli/le appartiene più che a noi. Con la terra non è così, la natura dà in abbondanza, costantemente, senza chiedere nulla in cambio.

È tempo di semina per l’Orto-Accollo, ecco i prossimi appuntamenti: 

Mercoledì 22 Febbraio, ore 9.30 – si trapiantano lavanda e rosmarino, valeriana, alloro, rosa canina,  cipolle ramate di Montoro, agli (anche se è tardi).

Il 1 Marzo costruiamo il semenzaio all’AccolloLAB, ci ispiriamo a questo tutorial.

Dal 12 al 28 Marzo –  in piena terra semineremo: zucca tonda e zucca bottiglia, piselli, fagioli, ceci, calendula, patate, topinambur (la pianta del topinambur può essere usata per coprire visivamente i cumuli di compost, è una pianta molto alta).

Dal 12 al 28 Marzo –  in semenzaio semineremo: peperoni, pomodori, basilico, peperoncino. Proviamo anche a mettere i pomodorini del piennolo, ma non sappiamo se attecchiranno.

Mais e meloni verranno messi in piena terra rispettivamente a Maggio e ad Aprile.

Per la semina seguiamo il calendario lunare, clicca qui per consultarlo.

Appunti per evitare danni, in cattiva consociazione sono le seguenti piante:

Zucche vs Patate; Piselli e fagioli vs aglio; piselli vs patate; sedano vs patate;  pomodori vs mais; insalata vd prezzemolo (fonte Orto e giardino biologico, Marie Luise Kreuter).

Accollo13 un primo attracco

In un giorno non meglio precisato di Settembre dell’anno 2016,una ciurma di balord@ attracca nel cuore della periferia Nord di Napoli: un posto abbandonato dalle giunte rivoluzionarie e buono solo per scaricare in maniera abusivo-temporanea calcinacci e materiali di risulta provenienti da cantieri aperti (dall’ANM) in altri quartieri di Napoli, dove la mobilità ancora diviene miraggio.
Dopo aver esplorato il territorio, hanno deciso di fermarsi e di aprire il loro Galeone a tutt*, uno spazio libero dal mercato, dove poter sperimentare nuove forme di vita insieme.
Di isole ne hanno viste fin troppe,posti stracolmi di tristezza, paura e solitudine e di persone in perenne concorrenza tra loro, luoghi dove la moneta ha sostituito qualsiasi legame con l’altr@.

Qui a Miano, periferia Nord di Napoli, i pirati hanno scelto di vivere bene.